Viviamo sempre più a lungo e questo ci consente di trascorrere gli anni del ritiro dal lavoro dedicandoci a hobby e passioni. Per fare questo è importante avere risorse economiche sufficienti a garantirci serenità e sicurezza.
“Come, quando e con quali prospettive potrò andare in pensione? “
Questa è una domanda che tutti i lavoratori si pongono a un certo punto della propria vita. Ma le prospettive non sembrano essere delle migliori: lavoreremo di più per un assegno pensionistico sempre più basso.
Quali sono le cause dei problemi del sistema pensionistico pubblico?
L’allungamento della vita, la bassa natalità e un numero di lavoratori sempre più ristretto su cui contare, sono tutti fattori che mettono a dura prova la sostenibilità del sistema pensionistico italiano .
Siamo abituati a considerare lo Stato come il principale, anzi l’unico responsabile per la nostra pensione. Tendiamo infatti a delegare in toto allo Stato la responsabilità del nostro mantenimento una volta usciti dal mondo del lavoro. Ma la pensione pubblica, così come è concepita oggi, non basterà a garantirci un adeguato tenore di vita.
Si è abituati a pensare alla pensione come a una certezza, sbagliando e ignorando il problema.
Ci si illude di un equilibro impossibile.
Di cosa sto parlando?
Guardiamo insieme come vengono calcolate oggi le pensioni.
A partire dal 1° gennaio 2012, le anzianità contributive maturate dopo il 31 dicembre 2011 vengono calcolate per tutti i lavoratori con il sistema di calcolo contributivo. Quest’ultimo basa il calcolo della pensione pubblica su tutti i contributi versati durante l'intera vita assicurativa. A differenza del sistema di calcolo retributivo, che si basa invece sulla media delle retribuzioni percepite negli ultimi anni di vita lavorativa.
A questo punto probabilmente ti è sorta una domanda:
"Cosa posso fare per garantirmi una pensione adeguata!?"
Puoi diventare parte attiva della tua pensione introducendo una forma di previdenza alternativa individuale, volta a integrare la pensione pubblica.
È importante iniziare a pensarci su, anzi ad agire, soprattutto se sei giovane!
Infatti, principalmente per le nuove generazioni aderire a strumenti integrativi sta diventando imprescindibile.
Come?
Esistono soluzioni che possono aiutare offrendo una solida protezione contro i crescenti rischi pensionistici, assistenziali e reddituali, e sono oggi necessari per vivere un presente sereno e, soprattutto, un futuro sicuro!
È importante pensare già da oggi al proprio domani come anche al domani dei tuoi figli o nipoti.
Il tempo gioca infatti un ruolo fondamentale in questi casi e rimandare, anche di pochi anni, l’inizio dei versamenti significa ridurre sensibilmente l’ammontare finale dell’importo della pensione complementare.
Fondo pensione per i propri figli o nipoti.
L'adesione a un fondo pensione consente di tutelare non solo i propri bisogni, ma anche quelli della propria famiglia.
Oggi pensare al futuro dei propri figli o dei propri nipoti è possibile fin dalla loro nascita o a partire dai primi anni di vita attraverso l’apertura di un fondo pensione a loro dedicato, sfruttando anche i benefici fiscali.
Cosa significa per il bambino avere un fondo pensionistico attivato in giovane età?
Avere un fondo pensione fin da bambini gli permetterà di ritrovarsi all’età di 35 anni un capitale che potrà mantenere sino al momento della pensione, o utilizzare nel corso della sua vita lavorativa in base alle proprie necessità. Al contempo, i genitori potranno risparmiare sulle tasse dal momento che i versamenti in un fondo pensione possono essere dedotti dal reddito.
Ricordando infine che al ricorrere di specifiche situazioni di particolare rilievo (ad esempio, spese sanitarie gravissime, acquisto prima casa) o per altre esigenze personali è possibile richiedere, decorse le annualità previste, anticipazioni di una parte della posizione individuale.
La previdenza integrativa significa dare alle nuove generazioni un futuro migliore.
E se nessuno da giovane ha investito per te in una pensione integrativa che stai aspettando?
Meglio investire da subito sul proprio futuro.
Anche se possono aderire alla previdenza integrativa tutti coloro ai quali manchi almeno un anno al conseguimento del trattamento pensionistico, è all’inizio del proprio percorso professionale che si devono mettere le basi per la stabilità economica futura. Maggiore sarà il numero di anni di versamenti, infatti, maggiore sarà il capitale accumulato quando vorremo liquidare la nostra posizione.
Ma cosa sono i fondi pensione?
Andiamo a vederlo insieme in maniera più approfondita
I fondi pensione sono strumenti di previdenza complementare, ossia una forma di pensione integrativa e volontaria che si aggiunge a quella obbligatoria, che hanno l’obiettivo di garantire un reddito al risparmiatore alla fine della vita lavorativa. Questa pensione andrà a integrarsi alla pensione erogata dall’Inps.
I fondi pensione si avvalgono di strategie d’investimento personalizzabili e professionali che hanno l’obiettivo di rivalutare i risparmi in vista della terza età, ottenendo oltretutto rendimenti non trascurabili. Un fondo pensione offre opzioni di asset allocation e quindi più opportunità di guadagno.
I fondi pensione sono fondati su un sistema di finanziamento a capitalizzazione che consiste nella creazione di un conto individuale in cui affluiscono i versamenti del lavoratore, che vengono investiti sui mercati finanziari. Al momento del pensionamento la somma maturata viene liquidata sotto forma di rendita e/o di capitale, in modo da garantire un tenore di vita adeguato a conclusione della vita lavorativa.
Ogni lavoratore, soprattutto se autonomo, dovrebbe dotarsi al più presto di una pensione integrativa.
Investire una parte dei propri risparmi in un fondo pensione significa mettere al sicuro il proprio futuro, anticipando quella che sarà la dura realtà del sistema pensionistico italiano.
Inoltre, investire in un fondo pensione permette di avvantaggiarsi di ottime detrazioni fiscali, avendo la possibilità di dedurre ogni anno dal reddito IRPEF i contributi versati al fondo pensione fino a un massimo di 5.164,57 euro.
TFR in azienda o sul fondo pensione: cosa scegliere?
Ti dirò una cosa che forse non conosci, ossia che anche il proprio TFR può essere destinato a un fondo pensione. E ti dirò di più il TFR destinato al fondo non concorre al limite della deducibilità fiscale e i rendimenti sono soggetti a un’imposta del 20%, a fronte del 26% previsto per la maggior parte delle forme di risparmio di tipo finanziario.
Il TFR versato nella forma pensionistica, essendo al lordo delle imposte, una volta investito nel fondo potrebbe contribuire in tutta la sua interezza a produrre rendimenti. Ed è bene dire che nell’arco dell’ultimo decennio tali rendimenti sono stati molto più interessanti rispetto alla rivalutazione complessiva del TFR lasciato in azienda.
Quando iniziare a pensare alla pensione integrativa?
Ne ho già parlato ma ci tengo a ribadirlo! Il momento per iniziare è il prima possibile, basta parlarne con il consulente che saprà trovare la soluzione migliore per tutelare il vostro futuro.
Guardiamo insieme un esempio concreto di quanto detto (Dati da Fineco)
Vi racconto il caso di Maria, una manager di 50 anni con 23 anni di contributi maturati e un reddito stimato nel 2036 – anno della pensione - di 45mila euro lordi l’anno.
Maria ha 50 anni e ha avuto la fortuna di trovare un lavoro redditizio e stabile appena finiti gli studi. A oggi ha maturato complessivamente 23 anni di contributi all’Inps e gliene mancano 15 per andare in pensione.
Nella tabella troviamo la situazione contributiva diMaria dalla quale possiamo dedurre che la pensione di Maria ammonterà a circa 31.946 euro lordi annui, una cifra di tutto rispetto, ma comunque inferiore di quasi 20mila euro l’anno rispetto a quanto stimato negli ultimi anni di carriera.
Se sei un professionista autonomo o un piccolo imprenditore sei ancora più a rischio.
Secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) gli ex lavoratori autonomi tendono a livello globale ad avere pensioni pubbliche più basse rispetto ai dipendenti pubblici e privati, una differenza che in Italia si attesta al 30% in meno rispetto agli ex dipendenti.
Anche dopo le riforme degli ultimi anni, che hanno comunque lasciato grosse lacune, specialmente in campo di assistenza in caso di malattia e previdenza.
Con l’adesione a una forma di previdenza complementare, qualunque sia oggi il tuo lavoro, potrai vivere con tranquillità il presente, sicuro di aver gettato le basi per una migliore qualità di vita futura.
Il mio consiglio è quindi quello di non aspettare oltre e pensare già da oggi al proprio domani.
Abbiamo tanti sogni da realizzare costruiamo oggi un futuro che ci consenta di realizzarli!
PS: Vuoi conoscere lo stato della tua liquidità?
Oggi puoi calcolare l’inflazione dei tuoi risparmi con un tool semplice e intuitivo che troverai su questo link
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Contattami per avere maggiori informazioni sui fondi pensione.
Cellulare +39 333 3744487
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